Parco del Po Piemontese al lavoro – Il neo presidente Roberto Saini: “Il primo passo è il rapporto con il territorio”
Si è insediato il 29 marzo scorso il consiglio del neo costituito Ente di gestione delle Aree Protette del Po piemontese, guidato da Roberto Saini, il presidente nominato dalla Regione Piemonte. Una scelta formalizzata a marzo dopo essere stata condivisa all’unanimità da parte della Comunità delle Aree protette nell’ambito della prevista intesa con la Regione Piemonte.
Saini, una laurea in biologia, con un passato in Regione da dirigente della Pianificazione Territoriale e Parchi, un ruolo nel Comitato per l’Organizzazione dei XX Giochi Olimpici Invernali Torino 2006 (TOROC) come direttore Ambiente e oggi libero professionista, ha una lunga esperienza di aree protette, avendo dato il suo contributo alla gestione di ben quattro enti; è stato membro della giunta del Parco Nazionale della Val Grande, vicepresidente del già Parco della Mandria e commissario sia del Parco di Stupinigi che delle Aree protette del Po torinese.
Un ricco curriculum in campo ambientale, il suo, è una esperienza consolidata ma Saini considera il percorso che lo attende una sfida: “È un ente nuovo che viene a formarsi – spiega il neo Presidente – , che ha la necessità di essere costruito dalle fondamenta e questo mi appassiona e mi gratifica. La strada è lunga e le questioni da affrontare molte ma ritengo che il primo e più importante passo in capo a chi assume la presidenza di un ente come questo sia avere un rapporto molto stretto con il territorio, perché la sua tutela non può che passare anche attraverso il coinvolgimento e la partecipazione degli enti locali che lo rappresentano. È proprio quello che dirò nella prima riunione del Consiglio: voglio che le decisioni passino attraverso un confronto diretto con gli enti locali”.
Il Consiglio presieduto da Saini è composto da Ugo Baldi – Sindaco del Comune di Bozzole (AL), Matilde Casa – Sindaco del Comune di Lauriano (TO), Libero Farinelli – Vice Sindaco del Comune di Saluggia (VC), Luca Ferrari – Sindaco del Comune di Morano sul Po (AL), Laura Pompeo – Assessore del Comune di Moncalieri (TO) e Daniele Ronco – Assessore del Comune di Lombriasco (TO), indicati dalla Comunità delle Aree protette del Po piemontese, Alice Cerutti in rappresentanza delle Associazioni agricole e Andrea Mandarino in rappresentanza delle Associazioni ambientaliste.
Il primo aprile il Consiglio ha poi eletto all’unanimità Alice Cerutti come vicepresidente dell’Ente-Parco. Laureata in Economia e Direzione delle Imprese, con esperienza di lunghi anni nel settore dell’agricoltura, del marketing strategico e la partecipazione a numerosi progetti locali ed europei di valorizzazione ambientale e del territorio e di condivisione di buone pratiche di coltivazione, Cerutti ha dichiarato: “L’unione delle Aree protette del Po piemontese sotto un’unica struttura è un grande successo per la collettività per una miglior politica di gestione del territorio. Il nuovo Ente-Parco dovrà infatti presentarsi come un forte soggetto promotore di politiche territoriali alimentato dalla collaborazione e dal confronto proattivo degli attori che lo costituiscono. La grande sfida sarà infatti quella di creare valore aggiunto dalla coesistenza di territori, esperienze e necessità, alimentando ulteriormente la visione ecologica che lo contraddistingue”.
Si conclude così l’iter di designazione degli organi di governo del nuovo Ente strumentale della Regione Piemonte, frutto della fusione tra Ente di gestione delle Aree protette del Po torinese ed Ente di gestione delle Aree protette del Po vercellese-alessandrino, chiamato ad occuparsi di un sistema di Aree protette che si estende per circa 16000 ettari lungo quasi duecento chilometri del fiume Po e comprende, coinvolgendo 53 Comuni, tre Parchi naturali, cinque Riserve naturali e 24 siti della Rete Natura 2000, riconosciuti a livello europeo.
I COMUNI COINVOLTI: Alluvioni Piovera, Bassignana, Bosco Marengo, Bozzole, Camino, Capriata d’Orba, Casal Cermelli, Casale Monferrato, Castelnuovo Scrivia, Coniolo, Frassineto Po, Gabiano, Isola Sant’Antonio, Moncestino, Morano sul Po, Pecetto di Valenza, Pontestura, Predosa, Valenza, Valmacca (in provincia di Alessandria); Casalgrasso (in provincia di Cuneo); Baldissero Torinese, Brandizzo, Brusasco, Carignano, Carmagnola, Castagneto Po, Cavagnolo, Chivasso, La Loggia, Lauriano, Lombriasco, Mazzè, Moncalieri, Monteu Da Po, Pino Torinese, Rondissone, San Mauro Torinese, San Sebastiano Da Po, Torino, Torrazza Piemonte, Verolengo, Verrua Savoia, Villareggia, Villastellone (in provincia di Torino); Cigliano, Crescentino, Fontanetto Po, Livorno Ferraris, Palazzolo Vercellese, Saluggia, Tricerro e Trino (in provincia di Vercelli).
BOX 2
LA “FORESTA CONDIVISA “. E’ il primo progetto unitario del nuovo Ente-Parco e intende riprendere e consolidare gli interventi di riqualificazione ambientale avviati negli ultimi trent’anni lungo la fascia fluviale del Po e nelle aree circostanti, per metterli a sistema e giungere a costituire una “foresta di vicinato” di circa 200 chilometri. L’obiettivo è creare una diffusa rete ecologica, raggiungibile da casa con mezzi lenti da parte dei cittadini dei centri abitati limitrofi, costituita da una grande quantità di alberi e arbusti locali (circa 1,5 milioni corrispondenti agli abitanti dei Comuni facenti parte delle Aree protette del Po piemontese), con ampie radure, siepi, filari, praterie e zone umide: un nastro verde e azzurro che si snodi lungo i 200 chilometri del territorio compreso fra Casalgrasso (confluenza Po-Maira) e il confine con la Lombardia (confluenza Po-Scrivia). Questa iniziativa è stata definita “condivisa” poiché tutti possono diventare partner della realizzazione, ognuno per la proprie competenze e sensibilità. A partire dagli Enti locali e altri comparti della pubblica amministrazione sino al semplice cittadino, dalle aziende agricole ad altri soggetti imprenditoriali privati.