NOTIZIE DALLA FONDAZIONE QUARANTA DI CARIGNANO – “Un anno con e senza Covid” e la voglia di tornare a vedere i colori del mondo
Notizie dalla Fondazione Quaranta – Residenza Sanitaria Assistenziale (via San Remigio 48): un anno con e senza Covid.
5 aprile 2021: sarà la Domenica di Pasqua. 4 aprile 2020: è stato il sabato del Covid-19.
Iniziamo dal “SENZA”, dallo scorso agosto ad oggi.
A fine luglio 2020 la Struttura, accertato di essere ormai “libera dal virus”, ha aperto alle visite parentali all’esterno, nel sottoportico, con incontri calendarizzati secondo le disposizioni sanitarie; poi è venuto l’autunno ed allora, con un po’ di fantasia, abbiamo creato la nostra CAMERA DI INCONTRO, adattando la cappella per l’accesso dall’esterno del parente visitatore e mantenendo all’interno l’Ospite, separati da un telo di plexiglas, ermetico e sigillato, non impedente la comunicazione e puntualmente igienizzato come l’accesso alla cappella, dopo ogni visita.
Da fine settembre tutti gli Ospiti del Quaranta, gli operatori, gli amministratori ed i manutentori (indispensabili alla funzionalità della Struttura) sono stati e sono tuttora sottoposti, con cadenza quindicinale, a tampone rapido antigenico come disposto dall’Asl; abbiamo anche ripreso alcune ridotte attività di animazione (ludica, musicale, teatrale) sottoponendo ogni volta gli animatori al test sierologico.
Abbiamo, a maggior tutela dell’Ospite, richiesto di sottomettersi al test sierologico anche i parenti visitatori, anticipando le disposizioni sanitarie intervenute solo a dicembre; l’iniziativa che impegnava il nostro personale infermieristico ma comportava dieci minuti di attesa e 12 euro di costo (la nostra spesa di acquisto del test) da alcuni parenti è stata contestata perché allora “non prevista dai protocolli sanitari” (ma ormai siamo diventati tutti dottori, come in televisione) creando malumori, tensioni ed anche un “ritiro” di persona da tempo assistita.
A gennaio poi ci è stata donata da un privato poirinese, ancora attraverso il Rotary Club Moncalieri, la CAMERA DEGLI ABBRACCI per una ulteriore possibilità di incontro.
Tra fine gennaio ed inizio febbraio tutti i soggetti presenti in struttura sono stati sottoposti alle due dosi di vaccino Pfizer-Biontech, senza reazioni avverse tra gli Ospiti e qualche “dolorino” in alcuni operatori. Prevalendo la “volontà del singolo” e la valutazione sanitaria, non essendoci “l’obbligatorietà della vaccinazione” mancano tre Ospiti che non hanno espresso il consenso e due operatori che i medici, intervenuti nella procedura, hanno rinviato a tampone con controllo ospedaliero; questi cinque soggetti vengono, ogni settimana e per ulteriore cautela, sottoposti al tampone rapido antigenico come da indicazione della Direzione Sanitaria.
Tutti i nuovi ingressi avvengono solo dopo tampone molecolare (naso-faringeo) eseguito non più di 48 ore prima presso il luogo di provenienza, quindi se proveniente da casa, anche dal nostro personale infermieristico qualificato, ed inviato a laboratori certificati. Solo l’esito negativo consente l’ingresso in Struttura.
Vediamo ora il “CON”, dallo scorso febbraio a luglio 2020.
Due Ospiti, nel pomeriggio del 4 aprile 2020, hanno manifestato le prime febbri sintomatiche estesesi, nel volgere di 48 ore, a quasi tutti e a buona parte del personale, nonostante la Struttura fosse stata chiusa dal 24 febbraio (lunedì di Carnevale… brutto scherzo) impedendo l’accesso a tutti i non addetti al diretto servizio sanitario e socioassistenziale, mentre venivano già applicate, a questi ultimi all’ingresso e giornalmente, come ancor oggi avviene, tutte le condizioni di accertamento e di cautela oltre alle protezioni generali e personali di controllo di cui la Struttura era già dotata e ha provveduto a dotarsi, in maggior parte a proprie spese.
La rigida restrizione non è stata sufficiente a bloccare il virus ed è stata una lunga e difficile primavera ma abbiamo superato i tremendi mesi di aprile e maggio assistendo i sintomatici e gli asintomatici con la splendida collaborazione di tutto il ridotto personale, con la comprensione dei parenti che ci hanno gratificato con attestazioni di stima per il supporto dato agli Ospiti del Quaranta, con l’acquisizione tempestiva di Dispositivi di Protezione Individuale, di sanificanti e di igienizzanti, ma anche donatici da Enti ed Associazioni varie di Carignano e non (Croce Rossa, Comune e Protezione Civile, Rotary Club, Specchio dei Tempi) e di un commerciante (Colorificio Cariti).
La documentazione clinica e sanitaria agli atti e gli accertamenti disposti ed eseguiti nel primo bimestre di maggior virulenza della pandemia (dalla Commissione di Vigilanza dell’Asl e dal Nucleo NAS) indicano che quattro Ospiti possano essere deceduti per il maggior concorso del virus sulle gravi patologie in essere, altri sono deceduti per marasma senile o per arresto cardiaco o per grave patologia tumorale, altri ancora sono stati richiamati dai parenti per “paura” del virus e di un abbandono oppure per “ragioni economiche”, gente a casa e senza lavoro..
Vediamo il “POI”… fino a quando?
Nonostante la Struttura sia libera dal Covid-19 fin dallo scorso agosto, non si siano più manifestati casi di infezione (anche il tampone di oggi, 25 marzo, ha confermato la negatività di tutti), si siano riempiti registri e schede di monitoraggio, si controllino gli accessi ancora giornalmente come sopra detto, si siano vaccinati tutti con le limitazioni predette, si sia ancor tutti “mascherati” in Struttura, alla Fondazione Quaranta pervenuta, ancora l’altro giorno dall’Asl TO5 la seguente comunicazione valida almeno per il mese di aprile: “Si conferma che, non essendo a conoscenza di come le nuove varianti possano comportarsi nei soggetti vaccinati, lo screening (= tampone ogni 15 giorni) proseguirà fino ad indicazioni contrarie da parte dell’ISS o della Regione”… e quindi.si continua con sempre nuovi dubbi e non si parla di riaperture.
Questo è il problema…. non tanto per noi, operatori e parenti, che pure viviamo le diverse restrizioni “colorate” ma soprattutto per i nostri Ospiti che non attendono altro di rivedere “i colori” del mondo, di incontrare ed abbracciare veramente i familiari, di tornare a rivedere i luoghi della memoria, ma anche solo di riprendere tutte le attività alle quali erano abituati (le feste, i pranzi, le messe, le uscite settimanali sia in città che quelle “un po’ più in là”.
Nella speranza che abbia fine presto questo lungo difficile ed ossessivo periodo di divisione e di clausura, porgiamo a tutta la comunità che ci legge, carignanese e non, i più sinceri auguri per le prossime festività pasquali.
Per il C.d.A.
della Fondazione Quaranta
Carlo Merlo