Vaccinazioni, definito il cronoprogramma – Logistica a cura delle Asl, il ruolo fondamentale dei medici di famiglia
Vaccinazioni anti Covid in corso e, dopo il personale sanitario e gli ospiti delle case di riposo e le professioni sanitarie, da febbraio in Piemonte si parte con il resto della popolazione, cominciando dai più anziani. Il presidente Alberto Cirio e l’assessore Luigi Genesio Icardi, con il commissario dell’Unità di crisi, Vincenzo Coccolo, ed il commissario dell’area giuridico-amministrativa, Antonio Rinaudo, hanno illustrato il cronoprogramma aggiornato del piano vaccinazioni alla luce della nuova rimodulazione comunicata dalla struttura del commissario nazionale Arcuri.
La logistica sarà curata dalle Asl, anche utilizzando i volontari della Protezione civile e delle Croci. Saranno i medici di famiglia ad inoculare le dosi e le persone che non possono spostarsi per raggiungere uno dei sessanta punti vaccinali previsti verranno prese in carico dall’Asl, che invieranno a domicilio medico e infermieri. Ogni medico dovrà occuparsi in media di 125 over80. Nella Rsa continuerà la vaccinazione dei nuovi ingressi e degli operatori neo assunti.
I punti vaccinali previsti sono sessanta in tutto, in locali messi a disposizione da Asl e Comuni. Sei di questi sono nella Asl TO5: due a Chieri (centro diurno Asl e sede comunale), due a Moncalieri (sedi comunali ), uno a Carmagnola (sede comunale), uno a Nichelino (poliambulatorio Asl).
Rivolgendosi in particolare ai 370000 ultra80enni piemontesi, il presidente Cirio ha dichiarato: “Per voi abbiamo individuato un percorso dedicato che vede protagonista il vostro medico di medicina generale, il medico di fiducia, quello della vostra famiglia e che quindi vi vedrà accompagnare al vaccino che vi verrà somministrato all’interno delle strutture individuate. Non gli ospedali, ma sedi messe a disposizione proprio per garantire un vaccino in sicurezza, ma soprattutto un vaccino immediato”.
Per rafforzare la squadra vaccinale arriveranno in Piemonte 181 fra infermieri e medici messi a disposizione dalla struttura commissariale nazionale.
L’obiettivo è, naturalmente, abbassare la letalità e limitare la diffusione del virus gestendo al meglio le dosi di vaccino a disposizione di i tipi (Pfizer, Moderna e, solo per gli under 55, AstraZeneca): “In una situazione complicata, il Piemonte ha saputo sempre compensare le riduzioni di dosi dell’ultimo momento e non siamo mai andati in affanno. Il piano è coerente con le disposizioni nazionali comunicate”, ha detto il presidente Cirio, che ha illustrato nel dettaglio le quattro fasi previste a livello nazionale per la campagna di vaccinazione.
– Per la Fase 1 delle vaccinazioni saranno utilizzati i vaccini Pfizer e Moderna. La Fase 1/A attualmente in corso riguarda il personale sanitario regionale, ospiti ed operatori delle Rsa, finirà il 21 febbraio. La Fase 1/B, anch’essa in corso, coinvolge i rappresentanti delle professioni sanitarie e di quelle operanti in ambito sanitario (odontoiatri, farmacisti, veterinari, biologi, chimici, fisici, psicologi, ostetriche, tecnici di radiologia medica, di riabilitazione e prevenzione, informatori scientifici) e finirà il 15 marzo.
La Fase 1/C delle vaccinazioni riguarderà gli anziani over 80 al di fuori dalle RSA e inizierà il 21 febbraio con un V-Day su tutto il territorio piemontese. Sarà compito dei medici di famiglia definire l’elenco dei pazienti over 80 secondo una priorità e a caricare i dati sulla piattaforma regionale. Le Asl fisseranno gli appuntamenti per le vaccinazioni e li comunicheranno ai pazienti e ai medici di famiglia (tramite sms, mail o lettera). In occasione della prima somministrazione verrà comunicata data e luogo del richiamo. I medici di medicina generale saranno presenti nei centri vaccinali e inoculeranno le dosi. Le persone inabili alla mobilità riceveranno, invece, il vaccino presso il proprio domicilio.
– La Fase 2 comprenderà le persone over 60, soggetti fragili, personale scolastico ad alta priorità e soggetti a rischio. Anche in questo caso saranno utilizzati i vaccini Pfizer e Moderna e partirà non appena ultimata la Fase1.
– La Fase 3 impiegherà il vaccino AstraZeneca indicato per gli under 55 e riguarderà il personale scolastico, servizi essenziali come forze dell’ordine e forze armate, uffici giudiziari, le carceri, i luoghi di comunità e le persone con pluripatologie moderate. Si inizierà l’8 febbraio, in particolare con le Forze dell’ordine e le forze armate, e poi dal 15 febbraio partirà la raccolta di adesioni da parte del personale scolastico con una piattaforma dedicata.
– Per la Fase 4, che riguarderà tutto il resto della popolazione, sarà utilizzato il vaccino AstraZeneca insieme ad altri vaccini e per la partenza si attendono le indicazioni della struttura commissariale.
“Fondamentale – ha ricordato il presidente Cirio – sarà fin da subito la collaborazione dei medici di famiglia che hanno sottoscritto un accordo con la Regione Piemonte, prima in Italia. Attualmente il nostro territorio sta vaccinando circa diecimila persone al giorno”.
L’assessore alla Sanità Icardi ha spiegato: “Le azioni intraprese sono per abbassare la letalità e limitare la diffusione del virus con le sue varianti. Per gli over 80 ogni medico di base determina le priorità sulla base dell’età e dello stato di salute dei vari pazienti e registrerà i dati su una piattaforma apposita. Le Asl invieranno un sms o una lettera per indicare il luogo della vaccinazione, che non si effettuerà nello studio del medico ma nei centri vaccinali individuati. La logistica della vaccinazione è a cura dell’Asl, che potrà contare anche sui volontari della Protezione civile e delle Croci. La somministrazione delle dosi di vaccino sarà fatta dai medici di base che potranno eseguirla sia sui propri pazienti che sui pazienti di altri colleghi. Se la persona non può spostarsi viene presa in carico da Asl che manda a domicilio medico e infermieri, se ha problemi di deambulazione si attiva Protezione civile.”
In media sono 125 gli over 80 seguiti da ogni medico di famiglia in Piemonte. In tutto sono circa 374 mila: oltre 15 mila sono stati già vaccinati all’interno delle RSA e 358 mila attendono la vaccinazione.