Vaccine Day domenica 27 dicembre: anche in Piemonte, con le prime 910 dosi in attivo dallo Spallanzani, sarà il giorno dell’avvio delle vaccinazioni contro il Covid
Poche ore al Vaccine Day e all’avvio, anche in Piemonte, della campagna di vaccinazioni contro il Covd-19.
Domenica 27 dicembre, dichiarata V-day dall’Unione Europea, arriveranno in Piemonte le prime 910 dosi del vaccino anti-Covid della Pfizer/Biontech.
Le dosi per le vaccinazioni saranno recapitate all’ospedale Amedeo di Savoia di Torino dalle Forze armate, incaricate del trasporto dallo Spallanzani di Roma, punto nazionale di concentrazione. Il prodotto sarà distribuito in una cryo-box, borsa che consente di mantenerlo ad una temperatura tra i 2 e gli 8°, unitamente ai materiali per la somministrazione (siringhe, aghi, diluenti).
Il personale dell’Amedeo di Savoia, punto di concentrazione del Piemonte, entro le ore 9 provvederà alla suddivisione delle quantità assegnate alle 10 strutture da cui partirà simbolicamente la campagna vaccinale, dove le fiale verranno consegnate dalla Protezione civile regionale: gli ospedali Amedeo di Savoia (210 dosi), San Giovanni Bosco (80), Città della Salute (80) e Mauriziano di Torino (80), Croce e Carle di Cuneo (80), Maggiore della Carità di Novara (80) e Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo (80) di Alessandria, la casa di riposo Città di Asti (70), l’Apsp De Pagave (70) di Novara, la Residenza di Rodello, in provincia di Cuneo (70). Subito dopo aver ricevuto le dosi, i dieci centri dovranno provvedere immediatamente all’inoculazione, che vedrà impegnate circa 130 persone.
Saranno vaccinati solamente i soggetti inclusi nella prima fase della campagna vaccinale: medici, infermieri e personale amministrativo operanti nei presìdi ospedalieri e nelle Rsa e nelle Ra dove risiedono i soggetti che per la loro fragilità necessitano di essere sottoposti al più presto al trattamento vaccinale.
“Salutiamo questo momento, manifestando riconoscenza a tutti coloro che lo hanno reso possibile – commenta l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi – Siamo ad una svolta decisiva nella lotta contro il Covid-19 e tutto è pronto perché il vaccino possa essere utilizzato ovunque in Piemonte. La guerra non è finita, ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma da ora in avanti disponiamo di un’arma strategica e di assoluta importanza per respingere il contagio”.
Per il commissario per il Piano vaccinale Covid-19, Antonio Rinaudo “sarà una giornata simbolica che consentirà di testare la macchina organizzativa, che sarà operativa dalla settimana del 28 dicembre. Il lavoro di medici, infermieri, oss, personale amministrativo e della Protezione civile interagirà con le infrastrutture informatiche regionali e nazionali, per consentire il continuo monitoraggio della situazione. Il protocollo sarà rigidamente applicato e non vi saranno soggetti privilegiati non rientranti nelle categorie individuate”.
“Il 27 dicembre rappresenta un avvio simbolico, la dimostrazione che finalmente si inizia a vaccinare – aggiunge il commissario generale dell’Unità di crisi, Vincenzo Coccolo – Ma per noi è anche un banco di prova per testare la complessa organizzazione che ci siamo dati per arrivare a immunizzare tutta la popolazione piemontese”.
L’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha intanto definito l’organizzazione della prima fase di somministrazione dei vaccini che, dopo il Vaccine Day europeo del 27 dicembre, verranno poi consegnati dalla Pzifer nei primi giorni di gennaio ai 28 hub ospedalieri individuati in tutto il Piemonte.
Al momento sulle oltre 195 mila persone interessate da questa prima fase delle vaccinazioni (120 mila operatori delle aziende sanitarie e 75 mila operatori e ospiti delle RSA) circa 2/3 hanno già manifestato la volontà di sottoporsi alla vaccinazione antiCovid.
Il programma per inoculare il vaccino prevede turni di otto ore ciascuno da effettuare sette giorni su sette. Su questa base si è individuato un fabbisogno di 143 medici e 160 infermieri, ai quali verranno affiancati 150 operatori socio-sanitari per l’igienizzazione delle postazioni e 145 amministrativi per gli adempimenti burocratici.
Le vaccinazioni del personale e degli ospiti delle Rsa saranno effettuate dal personale delle aziende sanitarie per quelle strutture che non possono procedere autonomamente. In tal caso la Protezione civile ha messo a disposizione 62 mezzi mobili.
Per la conservazione dei vaccini alla temperatura di -75° sono stati acquistati 30 congelatori.
“Lo sforzo organizzativo della struttura commissariale e di tutte quelle coinvolte è di estrema rilevanza – ha commentato Rinaudo -. Dobbiamo plaudire l’impegno che tutte le strutture stanno garantendo per il raggiungimento del risultato positivo attraverso una campagna vaccinale unica nella storia, efficiente e completa”.