Assistenza a domicilio quando possibile, per lasciare i letti ai malati più gravi – Raggiunto l’accordo con i medici
Il Piemonte potenzia l’assistenza a domicilio. Un verbale d’intesa su ulteriori misure di contenimento covid 19 e indicazioni operative sull’assistenza territoriale a livello domiciliare è stato approvato ieri 13 novembre tra la Regione Piemonte, la Direzione Sanità e Welfare, il Dipartimento interaziendale regionale malattie ed emergenze infettive (Dirmei), l’Unità di crisi covid-19 regionale, la Prefettura di Torino (anche per le altre prefetture del Piemonte), le Aziende sanitarie locali, le Organizzazioni sindacali medici di medicina generale e pediatri di libera scelta e gli Ordini professionali.
“Potenziamo e mettiamo a sistema i processi di cura domiciliare che abbiamo via via implementato dalla scorsa primavera ad oggi – ha dichiarato l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi -, con l’obiettivo di evitare che la situazione dei ricoveri delle persone che possono essere curate a domicilio, cosi come delle degenze prolungate oltre l’effettiva necessità clinica, determini una consistente occupazione di posti letto e l’impossibilità di erogare assistenza a chi versa in condizioni più gravi e con altre patologie di maggiore complessità. Sono grato ai medici di medicina generale, ai pediatri di libera scelta e agli altri livelli professionali e istituzionali che hanno responsabilmente collaborato alla stesura dell’accordo per assicurare modalità di assistenza condivise e replicabili su tutto il territorio regionale».
Nello specifico, l’accordo recepisce il protocollo di cure domiciliari che già esisteva, aggiornato, potenziato e ora sottoscritto da tutti gli attori istituzionali coinvolti nella presa in carico dei pazienti covid a domicilio, tra Unità speciali di continuità assistenziale, medici di medicina generale e pediatri di libera scelta, riportando in dettaglio organizzazione, personale, sedi e dotazioni, tipologia di interventi per gestione dei pazienti covid a domicilio, compiti del medico Usca, interazione tra medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, Usca e farmacie, oltre che gli aspetti specifici dell’integrazione tra territorio e ospedale (Pronto soccorso, Radiologie, consulenze specifiche…).
La Regione Piemonte implementa la struttura dell’Unità di crisi Covid-19 con un’area riferita alla Medicina territoriale, alla domiciliarità e ai rapporti con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta, impegnandosi ad aggiornare e monitorare il protocollo delle cure domiciliari, ad attivare uno specifico gruppo di lavoro tra i firmatari dell’intesa per dare piena attuazione alla funzionalità della piattaforma regionale Covid-19 e per monitorare le procedure di acquisizione di personale nell’ambito dell’area dell’assistenza primaria.
La Prefettura di Torino assicura il raccordo con le competenti Autorità regionali in materia sanitaria e di Protezione Civile ed effettua il coordinamento con le altre Prefetture della Regione anche al fine di monitorare le situazioni a livello territoriale e domiciliare in ordine all’emergenza epidemiologica in atto.
Per ogni Azienda sanitaria locale e per ogni Distretto sono individuate le specifiche figure di riferimento per i medici di medicina generale e per i pediatri di libera scelta.
Gli Ordini professionali e le Organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta si impegnano a sensibilizzare i colleghi ad attuare quanto previsto dall’intesa, collaborando altresì attivamente alla diffusione e al monitoraggio dell’implementazione del Protocollo ad ogni livello.
Il primo incontro di verifica e monitoraggio dell’accordo è previsto tra dieci giorni.