Debito e Pil: esisterà ancora l’Italia? – I NOSTRI LETTORI CI SCRIVONO
Riceviamo e pubblichiamo.
Esisterà ancora l’Italia?
Leggo oggi [29 aprile.Ndr] la notizia di un ulteriore declassamento del debito pubblico dell’Italia e mi preoccupo ulteriormente, questo significa un aumento dei tassi sul debito pubblico che, tra l’altro, salirà in valore assoluto ed iperbolicamente rispetto al Pil.
Per effetto del Covid19 dagli inizi marzo e fino ad almeno il 3 giugno tutte le attività, o quasi, saranno bloccate e quindi, praticamente, si perderanno tre mesi di Pil (il 25% dell’anno) ed anche dopo le conseguenze, piaccia o no, si faranno sentire: la ripresa sarà lenta, molte imprese, specie le piccole (bar, ristoranti, parrucchieri, ecc.), massacrate da: ricavi zero, costi fissi, spese per adeguarsi alle nuove normative, non riapriranno o falliranno nei mesi successivi perché oberate dai debiti.
Ci saranno quindi perdite significative di posti di lavoro ed aumento di spesa sociale in assistenza, ammortizzatori sociali…
Il 9 aprile 2020 l’agenzia Ansa diffondeva previsioni di perdita del 11,6 % del Pil ma il 9 aprile eravamo ad un mese di chiusura, ora speriamo di riaprire ai primi di giugno ( 31 maggio domenica, 1 lunedì, 2 festivo).
La perdita di ricchezza a spesa pubblica invariata peggiorerebbe sensibilmente il rapporto debito/Pil che già era al 135%, circa, ma non basta.
Il calo del Pil in termini assoluti si ripercuoterà inevitabilmente sulle entrate fiscali che caleranno e ciò proprio nel momento in cui la spesa pubblica (anticiclica) si dilaterà notevolmente.
Quindi nella concomitanza dei fattori di Pil in diminuzione, entrate in diminuzione e spesa in forte aumento il rapporto debito/Pil volerà a valori prossimi al 200%.
A questo punto, chiedo a voi: cosa farà l’Europa? Chi comprerà i titoli del debito italiano? A quali tassi? Quali saranno gli sconvolgimenti sociali? E da ultimo esisterà ancora l’Italia?
Lettera firmata