Piemonte allo stremo, il presidente Cirio chiede al Governo una via di priorità d’urgenza e giudica non sufficienti le nuove misure in vigore da oggi

Alberto Cirio Regione Piemonte chiede priorità d'urgenza

L’emergenza coronavirus porta il Piemonte, insieme alla Lombardia, allo stremo. E aprire per il Piemonte, ormai giunto al limite,  una via di priorità d’urgenza è l’appello al Governo   contenuto in una lettera al presidente del Consiglio Giuseppe Conte inviata nella serata di ieri venerdì 20 marzo dal presidente della Regione Alberto Cirio insieme al commissario straordinario per il Coronavirus in Piemonte, Vincenzo Coccolo, e all’intera Giunta regionale: “La situazione è drammatica: i posti per la terapia intensiva, che con il nostro potenziamento sono stati quasi raddoppiati, sono pressoché esauriti. Abbiamo bisogno di aiuto, materiali, uomini”.
“Le nostre proiezioni – si legge nella lettera – ci dicono che in meno di tre giorni i casi di contagio in Piemonte raddoppieranno, avvicinandosi al livello di saturazione della rete di terapia intensiva regionale. Nonostante tutte le misure prese e il senso di responsabilità di moltissimi cittadini la situazione è drammatica: i posti per la terapia intensiva, che con il nostro potenziamento sono stati quasi raddoppiati, sono pressoché esauriti, le attrezzature e il materiale medico non arriva, il personale ospedaliero è stremato malgrado i rinforzi. Comprendiamo bene che la situazione sia difficile in tutto il Paese, ma il nostro caso insieme a quello della Lombardia non lascia più neanche un minuto da perdere”.
“Il Piemonte ha fatto e sta facendo miracoli – sostiene Cirio  motivando la richiesta della priorità d’urgenza – Lo dimostra il potenziamento dei posti di terapia intensiva, che abbiamo incrementato di oltre il 65% dall’inizio dell’emergenza. Insieme al Veneto siamo tra le Regioni che hanno fatto in questo senso lo sforzo più grande. Ma non basta. Abbiamo bisogno di aiuto, materiali, uomini. I nostri approvvigionamenti sono bloccati alle frontiere. Il Governo ha parlato di una task force di 300 medici, noi chiediamo subito che una parte venga mandata in Piemonte. Nel distribuire gli aiuti Roma deve tener conto delle proiezioni regionali di sviluppo del contagio”.

Alberto Cirio in serata ha anche commentato la nuova stretta del Governo che  con un’ordinanza chiude in tutta Italia da oggi sabato 21 marzo parchi e giardini pubblici e vieta l’attività sportiva all’aperto. “E’ un bene che il Governo abbia compreso la necessità di varare delle misure unificate per tutto il territorio nazionale”. Ma le  ulteriori restrizioni per il contenimento del coronavirus  non sono sufficienti per il presidente della Regione Piemonte: “L’ordinanza recepisce una parte delle nostre istanze: l’attività motoria avremmo voluto fosse limitata a ragioni di salute, non si fa cenno agli assembramenti davanti ai distributori automatici di cibi e bevande, né si parla purtroppo dei mercati e delle modalità per evitare l’assembramento negli esercizi commerciali, in special modo la domenica”.



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