Fiumi di cioccolato a Torino dall’8 al 17 novembre, in piazza San Carlo e via Roma
Tra tradizione e innovazione, la storia secolare storia del cioccolato continua a Torino, pronta ad accogliere dall’8 al 17 nove in piazza San Carlo e via Roma, Ciccolatò. L’edizione 2019 della kermesse più famosa d’Italia sul cioccolato porta in scena come attori primari proprio i maestri cioccolatieri, la loro arte e l’eccellenza dei loro prodotti.
Novità di quest’anno sono: Casa Cioccolatò, il cuore pulsante della manifestazione con eventi, ospiti e showcooking; Fuori di Cioccolatò, gli happening Off di CioccolaTò, con eventi che coinvolgono Pasticcerie, Cioccolaterie, anche della periferia, i locali storici e i classici locali serali torinesi; ChocoCabrioTour, un giro per la città illuminata a bordo di un Bus Cabrio con Cioccolata Calda e Copertina verso una serie di attrazioni tutte da scoprire; il Contest Baciamicioccolatò sui social (#baciamicioccolato #fuoridicioccolato).
Protagonista indiscussa della manifestazione è piazza San Carlo mentre “fiumi di cioccolato” scorreranno in via Roma.
Programma completo: https://www.cioccola-to.eu/
La lunga e gloriosa tradizione del cioccolato a Torino da Emanuele Filiberto di Savoia nel 1560 (Testa ‘d Fer), prosegue con la realizzazione del diablutin (in occasione del trasferimento della capitale del Regno da Chambery a Torino), fino alla realizzazione del primo gianduiotto. Emanuele Filiberto, la cui statua del Marocchetti si trova in piazza S.Carlo, già nel 1560 offre alla popolazione una cioccolata in tazza; successivamente la stessa ricetta nel ‘700, lavorata con l’aggiunta di vaniglia e di liquore cognac diventerà il diablottino: questo è il primo cioccolatino al mondo! Questa bontà sarà famosa protagonista della Merenda Reale della corte del ‘700, accompagnata dai tipici biscotti, i “bagnati”, nella cioccolata calda: i morbidi savoiardi, canestrelli, paste di meliga ed infine baci di dama. Nell’800, il cioccolato giungeva con difficoltà a seguito del blocco navale durante le guerre napoleoniche, fino alla Restaurazione; così i mastri cioccolatieri, che allora si chiamavano cioccolatai (oggi titolo dispregiativo, a causa delle vita dispendiosa simboleggiata dalle note lussuose carrozze con tiro a quattro), provarono a miscelare il poco cacao reperito con le nocciola “tonda gentile delle Langhe”, di cui vi era grande abbondanza. indelebilmente la fantasia giovanile di Monsieur Prochet che creò un cioccolatino a forma di barca rovesciata. Così nel 1852 nacque il gianduiotto a firma Monsieur Prochet (poi Caffarel). Da https://www.cioccola-to.eu/