Un avvenimento imprevisto all’Istituto Faccio Frichieri di Carignano – LETTERE
Riceviamo e pubblichiamo.
Una voce dall’Istituto Faccio Frichieri di Carignano
Nel periodo tra giugno e luglio abbiamo fatto indigestione di bimbi. Tutti i Lunedì sono dedicati ai bimbi delle materne: oramai ci conoscono bene e ognuno ha la propria preferenza sia per i disegni sia per la tombola. Che sensazione dolce sentire una manina che si intrufola nella tua e una vocina che dice “io voglio stare con te!” e, in simbiosi, passi un’ora e mezza con una deliziosa creatura.
Tutti i venerdì sono dedicati ai bimbi delle elementari che fanno parte del Centro Estivo. Sembra impossibile che i ragazzi ci tengano a frequentarci così volentieri, considerandoci nonni e, con il tempo, ci si attacca ancora di più.
Un avvenimento imprevisto è capitato dal 9 luglio in poi, in r tre occasioni. Sono venuti tre gruppi di ragazzi facenti parte dell’associazione “Giovani Insieme Onlus” per un momento di scambio e incontro. I giovani, tutti stranieri, forniti di cartelloni fatti da loro, ce li illustravano nella loro lingua madre (tradotta dai loro accompagnatori), facendoci vedere la loro patria con i luoghi principali, il loro cibo e le frasi più comuni.
Questi ragazzi arrivano da Grecia, Serbia, Olanda, Francia, Turchia, Spagna, Danimarca e Portogallo: ospiti di Carignano, sono stati impegnati nei lavori di restauro nella chiesta dei Battuti Neri e del portone della chiesa parrocchiale. Il terzo gruppo, che comprende ragazzini di 10 anni, viene ospitati in città italiane per due mesi: così hanno modo di portare un bel ricordo tornando nel loro Paese.
Loro vivono in villaggi nel pieno deserto, senza possibilità di coltivare nulla. I loro genitori sono pastori di pecore e cammelli e sono in continuo spostamento per trovare un po’ di cibo per i loro armenti; la povertà è estrema per uomini e animali. Questi bimbi qua in Italia non mancano di cibo e sono ben trattati, ma quando riescono a telefonare ai loro cari non vedono l’ora di tornare a casa, anche se questa si riduce a una tenda nell’arido deserto e i pasti non sono paragonabili a questi; ma il cuore ti porta verso i genitori, anche se qualche volta devi fare la fame. Il loro piccolo Stato si chiama Saharawi e si trova sotto l’Algeria.
Mi hanno colpito molto questi ragazzi, e mi sono resa conto di quanto sono stata fortunata a nascere in un altro continente, anche se quando ero ragazzina ho dovuto affrontare la guerra, le bombe e la carestia queste cose sono durate cinque anni, mentre per loro dura tutta la vita.
Quest’anno è stato particolarmente caldo e, mentre noi usufruiamo dell’aria condizionata, il nostro piccolo giardino zoologico portato nell’istituto dall’avvocato Tosco, che tutti i giorni veniva a pulire le gabbie e cambiare l’acqua e a portare cibo e fieno fresco ai canarini, pappagallini, tortore e criceti, benché non mancassero ripari dal sole cocente, (tende e tettoiette) hanno dovuto forzatamente traslocare. Questo perché qualche parente che veniva a trovare gli ospiti, invece di informarsi come venivano trattati, ha preferito rivolgersi all’Asl denunciando presunti maltrattamenti agli animali. Onde evitare perdite di tempo ed inutili discussioni tutti gli animaletti e le gabbie sono tornate nella cascina.
Ci sono modi e modi di comportarsi: se chi ha denunciato si fosse comportato diversamente, avrebbe ottenuto lo stesso risultato. Si dovrebbe imparare a guardare a casa propria senza venire a turbare il nostro piccolo mondo.
Il caldo è sempre intenso ma vi è un po’ di ventilazione, grazie a un paio di temporali che hanno dato respiro alla terra riarsa. Le ferie volgono al termine e anche qui al Faccio Frichieri stiamo per entrare di nuovo nella normalità.
Arrivederci alla prossima!
Lidia Dettoni