Artisti ambientalisti esercitano la resistenza/resilienza al Pav – Parco Arte Vivente di Torino
“Resistenza/Resilienza” è la mostra collettiva in corso al PAV – Parco Arte Vivente di Torino (via Giordano Bruno 31, fino al 20 ottobre; www.parcoartevivente.it).
Con i lavori di Marco Bailone, Gea Casolaro, Michelangelo Consani, Leone Contini, Piero Gilardi, Michele Guido, Ugo La Pietra e Gruppo Wurmkos, propone una riflessione su resisatenza/reisilienza, la coppia complementare di due obiettivi strategici dei movimenti ecologisti e della loro base sociale. La resistenza nella sua forte connotazione sociale è, come dice John Holloway, l’espressione di una soggettività ribelle che a partire dal ’68 e dalle sue istanze rivoluzionarie, si è via via accresciuta in tutti i continenti dove la rapacità del capitalismo e del neoliberismo hanno progettato nuovi sistemi e infrastrutture per depredare l’ambiente naturale e inquinarlo, scontrandosi con movimenti tenaci e durevoli di opposizione come, ad esempio in Italia, i movimenti NO TAV, NO TAP e NO MUOS. La resilienza a partire dai primi anni 2000 è diventato l’altro asse strategico fondato sul superamento del concetto ambiguo della sostenibilità e quindi sulla convergenza tra le numerose forme di autonomia e resistenza sociale che operano a livello locale e che spesso sono già collegate tra loro da rapporti di mutua collaborazione. Il fondamento storico della resilienza si identifica nel fatto che non esiste più una natura autonoma e “selvaggia” poiché, come dice il paesaggista Gilles Clément, oggi la natura è ibrida a causa delle complesse e inestricabili interazioni tra le forze umane e quelle della biosfera. I movimenti della resilienza ecologica sperimentano localmente, ma nel concreto una nuova gestione omeostatica del rapporto uomo natura.
“La strategia resistente/resiliente, in sinergia con gli altri movimenti anticapitalistici come l’anticolonialismo, l’antirazzismo e il femminismo, lottano e agiscono con lo scopo finale di cambiare la macro politica della società globalizzata ecocida. Gli artisti ambientalisti di oggi si pongono all’interno di questo movimento molecolare di lotta, incrementando con le loro esperienze la delucidazione della crisi ecologica, l’interconessione delle azioni sociali e l’estensione della presa di coscienza della crisi dell’Antropocene a livello di massa”.
L’intento di questa mostra al PAV a cura di Gaia Bindi e Piero Gilardi è di esporre e divulgare l’attività di alcuni artisti italiani, in sintonia con la tematica, attraverso la realizzazione di progetti specifici nelle aree interne ed esterne del centro sperimentale di arte ambientalista. Gli artisti di “Resistenza/Resilienza” sono otto: Marco Bailone che ha dipinto un murale sulle lotte della Valsusa; Gea Casolaro che presenta il video Prima che la notte duri per sempre e una rassegna di immagini relative alla sua installazione Vivaio Eternot di Casale Monferrato; Michelangelo Consani che ha collocato nel parco del PAV la scultura di un daino come resistenza “naturale” dell’arte; Leone Contini ha realizzato un pergolato con la coltivazione di vari tipi di cucurbitacee, i cui frutti caratterizzano gli orti e le mense delle comunità migranti in Italia; Piero Gilardi espone la sua installazione interattiva sul tema della sequoia Resilience; Michele Guido da una parte espone le sculture del Ceiba Project e dall’altra, nel parco, coltiva un orto per la produzione di semi di specie vegetali rare e antiche; Ugo La Pietra ha collocato all’interno della corte del PAV cinque gazebi con all’interno bonsai e oggetti simbolici dell’ecosofia e in parallelo offre una rassegna grafica delle sue esperienze di ecologia urbana; il gruppo Wurmkos ha realizzato una vigna a “topia” con uno spazio conviviale incorporato sulle pendici della collina del PAV.
La mostra “Resistenza/Resilienza” è realizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo, della Fondazione CRT, della Regione Piemonte, della Città di Torino e della Fondazione Centro Studi Piero Gilardi.
Alcune opere in mostra e nelle immagini qui pubblicate.
Gea Casolaro, Prima che la notte duri per sempre, 2015, Video, 7’35”, direttore della fotografia Federico Giannace, montaggio Silvia Di Domenico. Courtesy Maxxi, Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma
Gea Casolaro, Vivaio Eternot, 2016, Telo copri-erbe, 15 casse di contenimento, (cm 200×30 cad.), scritte adesive, piante di Davidia Involucrata. Courtesy Comune di Casale Monferrato
Michelangelo Consani, Sopra i figli dei figli, il sole!, 2019, bronzo e patata.
Courtesy l’artista e Side 2 Gallery, Tokyo
Leone Contini, Cucuzza People, 2019, installazione site specific, bamb., semi, lagenarie legnificate, scarti tessili del prontomoda
Piero Gilardi, Resilience, 2019, Installazione interattiva e scultura in poliuretano espanso , Courtesy Fondazione Centro Studi Piero Gilardi
Michele Guido, Workshop_59 / Cosmos seeds garden project_2014/19, 14-15 marzo 2019
Michele Guido, obp_31.08.07_03.11_guachimontones_circulo la iguana #2, 2007/2018 (dittico)
Tavola 1, stampa lambda su carta IlFord, dibond, serigrafia su vetro, stampa diretta su poliestere bimattato, multistrato okum, cm 150 x 110 x 22,5
Tavola 2, stampa diretta su poliestere bimattato, serigrafia su vetro, gesso, forex, acciaio, multistrato okum, cm 150 x 190 x 22,5,
Ph. neroshootings. Courtesy Galleria Lia Rumma Milano – Napoli
Gruppo Wurmkos, Progetto Berta, 2019, installazione ambientale site specific, legno, viti