Tunga e “Delivered in Voices” alla Galleria Noero, seconda personale in Italia di uno dei più influenti artisti brasiliani
E’ stato uno dei più importanti e influenti artisti brasiliani della sua generazione, capace di esprimersi in un’estrema ed eclettica varietà di mezzi e linguaggi: dal disegno, alla scultura, all’installazione, alla fotografia, alla performance, ai films e video e alla scrittura: la Gallreia Franco Noero (piazza Carignano 2, Torino; www.galleriafranconoero.com) ospita, dal 18 aprile al 20 giugno, la seconda mostra personale di Tunga in Italia.
Ad accomunare tutte le opere esposte, di cui alcune inedite, la forte carica simbolica; un corpus che si concentra sui processi e sui riferimenti più cari all’artista e sulla ricerca da lui prodotta nei suoi ultimi anni di carriera, prima della sua prematura scomparsa, in una scala che spazia dalla natura più intima dei disegni e delle sculture di più piccolo formato alla potenza e imponenza dell’installazione di ampio respiro e formato.
Aprono l’esposizione due elementi estremamente tipici della pratica di Tunga, due marionette appese al soffitto della stanza d’ingresso, sospese in una teatrale attesa: sono compotse di cristallo di rocca e di spugna, elementi che suggeriscono qualità alchemiche, di trasformazione, oggetti metaforici caratterizzati da una dualità nella forma e nella consistenza, che richiamano contemporaneamente l’umano e il naturale facendoli coincidere in un armonioso e inaspettato equilibrio. Equilibrio richiamato anche dalla fotografia appesa su una parete contigua, una delle più iconiche dell’artista, il cui volto, coperto da una conchiglia di mare definita dai latinoamericani “orecchio di elefante”, ne sostituisce puntualmente i lineamenti, quasi fosse stata appositamente creata su misura dalla natura per tale scopo.
In mostra oltre trenta disegni che, se pur derivanti da due distinte serie di lavori, attingono al vocabolario surrealista legato al corpo e alla tensione tra conscio e inconscio, siano essi parte dell’eterea serie degli ‘Anjos Maquiados’, in cui una teoria di immagini quasi liquide, di impronte ad alto contenuto erotico sono abbozzate in viscerali tonalità di rosa e vermiglio mediante l’utilizzo di prodotti per il make-up, o che siano le sublimi e delicate “Quase Auroras”, in cui acquerelli dai colori tenui idealizzano figure evanescenti e trascendentali che si trasformano, mutano in altri corpi o, semplicemente, scompaiono nella materica grana color avorio della carta fatta a mano utilizzata dall’artista.
Il disegno è fondamentale punto di partenza per Tunga, l’incipit di una narrazione visiva che viene poi trasposta in forma scultorea. La serie dei ”Morphological”, distribuiti omogeneamente lungo il percorso espositivo, sono la risultante di una ricerca sublimata e carica di simbologie delle forme organiche e di quelle del corpo umano, in un gioco di allusioni, suggestioni e suggerimenti. Ogni elemento in bronzo, sia esso poggiato a terra o su di un tavolo sorretto da sgabelli in legno – gli stessi presenti nello studio dell’artista – vive di una libertà poetica di espressione che coniuga complessità, sovrapposizione e compenetrazione delle forme, assumendo contestualmente una connotazione intima agli occhi del visitatore.
L’installazione che occupa gli spazi centrali della galleria è Delivered In Voices, presentata per la prima volta in Europa ed esposta un´unica volta all’interno dello studio dell´artista, con la partecipazione di alcuni musicisti, poeti ed artisti invitati da Tunga stesso.
Il pubblico è invitato ad interagire con essa e diventarne parte tramite le loro voci amplificate. All’interno di una campana di terracotta al centro dell’opera si trovano tre microfoni collegati ad altrettante costruzioni, o ‘personaggi’, che circondano l’elemento centrale. Chi sarà l’interlocutore della persona all’interno della campana, con chi comunicherà? Con una pianta, con un meteorite o con un cristallo di quarzo? Altoparlanti e proiettori sono elementi costitutivi di ciascun “personaggio”. In quello in cui si trova una pianta Sanseveria si ascolta lo svolgersi di un esorcismo, mentre in un altro un meteorite sposa la voce di Dylan Thomas che legge le sue poesie. Nel terzo e ultimo l’ululato dei lupi è diretto verso un cristallo di quarzo. Immagini a colori di cartoni animati sono proiettate a terra e sulla superficie di ognuno dei tre elementi. Ciascuno dei visitatori è invitato ad esprimere liberamente con la voce il proprio pensiero che si amplifica e sovrappone a ciascuno dei tre elementi.
Tunga (b. Palmares, Brasile 1952 – d. Rio de Janeiro, Brasile 2016). Il suo lavoro è stato oggetto di esposizioni personali presso Istituzioni pubbliche quali Pinacoteca São Paulo, San Paolo, Brasile (2018), Tate Modern, Londra, Inghilterra (2018); Museu de Arte do Rio, Rio de Janeiro, Brasile (2018); Museu de Arte de São Paulo – MASP, San Paolo, Brasile (2017-2018); Center d’Art et de la Nature, Domaine de Chaumont-sur-Loire, Francia (2015); Centro de Arte Contemporânea Inhotim, Brumadinho, Brasile (2012); Museu Rodin Bahia, Salvador, Brasile (2010); MoMa PS1, New York, USA (2007); Musée do Louvre, Parigi, Francia (2005); Galerie Nationale du Jeu de Paume, Parigi, Francia (2001); Museo de Arte Contemporáneo de Monterrey, Monterrey, Messico (2001); Phoenix Art Museum, Phoenix, USA (1998); Museum of Contemporary Art, Miami, USA (1997-1998); Bard College – Center for Curatorial Studies, New York, USA (1997-1998); Third Eye Centre, Glasgow, Scozia (1990); Museum of Contemporary Art, Chicago, USA (1989); Whitechapel Gallery, Londra, Inghilterra (1989); Museu de Arte Moderna do Rio de Janeiro, Brasile (1974). Ha inoltre partecipato a numerose rassegne quali Bienal de São Paulo (1981, 1987, 1994, 1998, 2013 e 2018), 3rd Moscow Biennale (2009); Biennale di Venezia (1982, 1995, 2001); Valencia Biennale (2001) Biennale di Gwangju (2000), Biennale de Lyon (2000), Bienal de la Habana (1994) e le collettive in istituzioni quali Musée des Arts Décoratifs, Parigi, Francia (2018); Museum of Modern Art Warsaw, Varsavia, Polonia (2017); Museum of Fine Arts, Houston, USA (2015); Palais de Tokyo, Parigi, Francia (2014); Schirn Kunsthall, Francoforte, Germania (2013); Astrup Fearnley Museet, Oslo, Norvegia (2013); Museu de Arte Moderna di Rio de Janeiro, Rio de Janeiro, Brasile (2010); Miami Art Museum, Miami, USA (2009); Moderna Museet, Stoccolma, Svezia (2003); Solomon R. Guggenheim Museum, New York, USA (2002); Museo Reina Sofia, Madrid, Spagna (2000). Il lavoro di Tunga può essere visto nelle collezioni permanenti dei principali musei e istituzioni in tutto il mondo, come ad esempio Peggy Guggenheim Collection, Venezia, Italia; Solomon R. Guggenheim Museum, New York, USA; Tate Collection, Londra, Inghilterra; Pinacoteca do Estado de São Paulo, San Paolo, Brasile; Pérez Art Museum, Miami, USA; Museum of Modern Art, New York, USA; Museum of Fine Arts Houston, Houston, USA; Museum of Contemporary Art, Los Angeles, USA; Museu de Arte Moderna de São Paulo, San Paolo, Brasile; Museu de Arte do Rio Grande do Sul Ado Malagoli, Porto Alegre, Brasile; Museu de Arte Contemporânea de Niterói, Niterói, Brasile; Museu d’Art Contemporani de Barcelona – MACBA, Barcellona, Spagna; Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid, Spagna; Hessel Museum of Art, Center for Curatorial Studies, Bard College, Annandale-on-Hudson, New York, USA; Diane and Bruce Halle Collection, Phoenix, USA; Des Moines Art Center, Des Moines, USA; Cisneros Fontanais Art Foundation, Miami, USA; Centro de Arte Contemporãnea Inhotim, Brumadinho, Brasile; Blanton Museum of Art, The University of Texas at Austin, USA; Art Institute of Chicago, USA.