Piemonte primo in Italia nella formazione civico linguistica degli stranieri
Primi in Italia per quanto riguarda i progetti di formazione civico linguistica per stranieri: il Piemonte si aggiudica 2,5 milioni di finanziamenti (europei e statali). In questo modo la nostra Regione ottiene l’intero importo richiesto e si colloca prima, rispetto alle altre Regioni italiane, nella graduatoria per il finanziamento dei ‘Piani regionali per la formazione civico linguistica dei cittadini di Paesi terzi 2018-2021’.
“Il progetto Petrarca ha preso infatti 87,30 punti. – ha spiegato l’assessora all’Immigrazione, Monica Cerutti – Il punteggio più alto tra i partecipanti”. In seconda posizione nella graduatoria è arrivata l’Emilia Romagna, in terza il Friuli Venezia Giulia.
“Se da una parte il Ministero dell’Interno ci premia – ha proseguito l’assessora – d’altra parte con il decreto sicurezza ci sottrae i potenziali allievi. La norma infatti non permette ai richiedenti asilo di partecipare ai corsi per imparare l’italiano, visto che impedisce loro di avere carta d’identità, di iscriversi all’anagrafe. E siccome il nostro progetto era stato studiato tenendo conto anche di questo bacino di utenti, adesso rischiamo il paradosso: di avere i soldi, ma di non avere studenti”.
Tra i criteri tenuti in considerazione dal Ministero dell’Interno ci sono la qualità complessiva della proposta progettuale, la coerenza del budget di spesa, della tempistica di progetto, ma anche le esperienze maturate in passato e la capacità di attivare reti.
Il Piano regionale, denominato “Petrarca 6”, si pone in continuità con le progettualità attivate negli anni passati, prevedendo anche specifiche azioni per l’orientamento e la conoscenza del territorio nel quale gli stranieri extracomunitari si vengono a trovare, dei servizi sanitari di cui possono usufruire, di quelli sociali. Oltre ai corsi di italiano, saranno forniti anche servizi per consentire la partecipazione alle attività didattiche al più alto numero di persone, ad esempio, servizi di babysitting per andare incontro alle madri, di mediazione interculturale, tutoraggio, di accompagnamento personalizzato rivolto a persone vulnerabili.
“Il progetto Petrarca ormai va avanti dal 2011. E i risultati sono finora più che soddisfacenti. Dal suo inizio a oggi sono state coinvolte più di 10mila persone – ha spiegato Cerutti – Solo con Petrarca 5 si sono realizzati 364 corsi coinvolgendo 3460 beneficiari“.
Diverse le nazionalità coinvolte. Per la maggior parte hanno seguito i corsi i marocchini (25%), i cinesi (8%), i nigeriani (7%), i senegalesi (5%), gli albanesi (5%), gli indiani e gli egiziani(4%). All’iniziativa hanno aderito soprattutto le donne: erano quasi sei su dieci (58% del totale).