Salvatore Striano a Carmagnola: “Dal carcere a Shakespeare. Una testimonianza incredibile”.

Salvatore Striano a Carmagnola nei prossimi giorni: “Dal carcere a Shakespeare. Una testimonianza incredibile” da raccontare ai ragazzi delle scuole medie e superiori e a tutta la cittadinanza.
Giovedì 8 e venerdì 9 novembre, appuntamenti con le scuole: l’attore napoletano incontrerà gli studenti delle terze secondarie delll’Istituto di Istruzione Superiore Baldessano Roccati. Appuntamento aperto a tutta la popolazione, invece, agli Antichi Bastioni (piazza Antichi Bastioni) giovedì 8  novembre, in una serata di confronto a cura del Gruppo di Lettura di Carmagnola che ha fatto esordire Striano a Carmagnola durante la quarta serata del Festival letterario Letti di Notte; inizo ore 21, ingresso libero e gratuito.
Presenta l’iniziativa l’associazione Il Disegno di Lorenzo Onlus, da sempre sensibile a tutte le tematiche che coinvolgono il mondo degli adolescenti. L’Associazione promuove progetti finalizzati alla diffusione delle stesse, mediante il coinvolgimento degli studenti e dei loro genitori come nel marzo 2016 quando si era proposto gratuitamente agli studenti delle scuole secondarie di primo grado della nostra città la visione di una pièce teatrale intitolata “Io me ne frego! Uno spettacolo su bullismo”. L’iniziativa aveva riscosso un notevole interesse e apprezzamenti da parte dei ragazzi e dei docenti coinvolti.
Oggi, l’associazione vuole nuovamente rivolgersi agli studenti delle scuole medie secondarie di primo grado di Carmagnola e, per la prima volta, coinvolgere anche quelli che frequentano l’IIstituto di Istruzione Superiore Baldessano-Roccati per proporre la storia della vita di Salvatore Striano, raccontato direttamente dalla sua voce.



Salvatore Striano (1972) è stato tante cose. Nato e cresciuto nel cuore di Napoli, in una delle zone più controllate dalla criminalità, a sette anni vendeva sigarette nei vicoli dei Quartieri spagnoli. A nove anni rubava rossetti e mascara nei centri commerciali per rivenderli alle prostitute, alle quali conduceva i soldati americani appena sbarcati al porto. A quattordici anni spacciava cocaina e diventava una delle figure più carismatiche delle Teste matte (una storia che ha raccontato nel romanzo “Teste matte”, scritto con Guido Lombardi e pubblicato da Chiarelettere nel 2014). Poi la fuga e la latitanza in Spagna, l’arresto, il carcere, prima a Madrid poi a Rebibbia, dove ha incontrato un maestro, Fabio Cavalli, che gli ha fatto scoprire la letteratura, Shakespeare, il teatro. Da allora, riconquistata finalmente la libertà, è stato un camorrista per Matteo Garrone (“Gomorra”), un rapinatore per Guido Lombardi (“Take five”) e molti altri personaggi, al cinema e in tv. Nel 2012 arriva la consacrazione, con il film “Cesare deve morire”, tratto dal Giulio Cesare di Shakespeare (Orso d’oro al Festival di Berlino). Come nel piccolo teatro del carcere di Rebibbia, ancora una volta Shakespeare ha dato una nuova direzione alla sua vita.

(Foto Lorenzo Amadeo)

L’iniziativa è realizzata dall’Associazione  con il contributo della BCC di Casalgrasso e Sant’Albano Stura.

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