TORINO – “Dioniso in città” con Laboratorio Saccardi e il Grande Altro di Opera Viva in Barriera di Milano
Principe e mendicante, forza vitale e istintiva, tragico e comico, è il simbolo della diversità: Dioniso, divinità della mitologia greca, è colui che scardina ogni ostacolo e “Dioniso in città” è l’opera degli artisti palermitani Laboratorio Saccardi (Vincenzo Profeta e Marco Leone Barone), creata per il secondo manifesto del progetto Opera Viva Barriera di Milano, in piazza Bottesini (30 maggio – 25 giugno). Appuntamento per l’inaugurazione mercoledì 30 maggio, ore 18.30.
Laboratorio Saccardi occuperà lo spazio di sei metri per tre che, in queste settimane, ha ospitato l’opera “La zona sicura” di Lucia Veronesi, l’artista che all’inizio del mese ha dato il via a Opera Viva 2018, quarta edizione del progetto artistico urbano ideato da Alessandro Bulgini, curato da Christian Caliandro e sostenuto da Flashback, con il patrocinio di Regione Piemonte, Città di Torino e Circoscrizione 6. Opera Viva è ormai un appuntamento fisso per la comunità del quartiere e della città e scandisce le tappe di avvicinamento, mese dopo mese, opera dopo opera, alla fiera Flashback (dall’1 al 4 novembre 2018al Pala Alpitour di Torino).
l fil rouge di Opera Viva Barriera di Milano 2018 è, come per la fiera, la “diversità”: il progetto si ispira allo scrittore e antropologo Chad Oliver e all’incontro tra mondi diversi.
Dalla rotatoria di piazza Bottesini un grande e orgoglioso viso africano ci osserva, con la fronte coperta da quello che sembra un antico elmo o un casco futuristico. Sullo sfondo, l’architettura del Teatro Politeama di Palermo con il suo strano gusto tra asburgico e assiro-babilonese; attorno, un’aria fosca e lampeggiante che sa di epica. L’opera ci parla della diversità come Grande Altro (secondo la definizione di Slavoj Žižek) irriducibile, incommensurabile, come linguaggio alieno e a tratti incomprensibile, proveniente al tempo stesso dal passato più arcaico e dal futuro prossimo.
Alla mente affiorano i versi della Profezia (1965) di Pier Paolo Pasolini, contenuta in Alì dagli Occhi Azzurri, disamina lucida di un processo storico, sociale ed economico che coinvolge popoli diversi a confronto, civiltà differenti e agli antipodi: “Essi sempre umili / essi sempre deboli / essi sempre timidi / essi sempre infimi / essi sempre colpevoli / essi sempre sudditi / essi sempre piccoli, / essi che non vollero mai sapere, essi che ebbero occhi solo per implorare, / essi che vissero come assassini sotto terra, essi che vissero come banditi / in fondo al mare, essi che vissero come pazzi in mezzo al cielo, / essi che si costruirono leggi fuori dalla legge, / essi che si adattarono a un mondo sotto il mondo…”.
Il futuro prefigurato da Pasolini è adesso, è ora: anzi, è già passato. La diversità accede improvvisamente al territorio di una mitografia non consolatoria, ma ostinata a leggere il presente italiano nelle sue pieghe più sommerse.
Laboratorio Saccardi è formato da Vincenzo Profeta (Palermo 1977) e Marco Barone (Palermo 1978), artisti capaci di esprimersi con differenti linguaggi (dalla pittura, al video, alla fotografia, alla poesia visiva) nel segno di un dichiarato intento ludico e dissacratorio, artisti abituati da anni a cortocircuitare, terremotare, dinamitare le logiche e le pratiche culturali dell’arte contemporanea mainstream. Il loro lavoro verte principalmente su due temi: l’irrisione dello star-system dell’arte e l’irrisione dell’intellettuale. Tutto parte dalla conoscenza profonda della storia dell’arte da cui traggono inesauribili spunti per poi applicarli in tutti i loro lavori, senza risparmiare nessuno. Numerose le mostre personali sia in musei che in gallerie tra le quali: 56 Henry, New York; z2o Sara Zanin, Roma; Van Gelder Gallery, Amsterdam; GAM di Palermo, ma soprattutto le opere pubbliche come il “Monumento a Franco e Ciccio”, progetto di inclusione sociale e raccolta fondi a Palermo, quartiere Sant’Anna al Capo e “Anima Mundi”, Chiesa di San Ranieri e dei Santi Quaranta Martiri Pisani del Borremans, quartiere Capo alla Guilla di Palermo. Tra le collettive ricordiamo la 9° Shangai Biennial, Museum of Contemporary Art of Shanghai, “Praestigium Contemporary Artists from Italy”, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, “Italia Ora” a cura di Achille Bonito Oliva, Museo Hendrik Christian Andersen, Roma; “Passaggi in Sicilia”, Museo d’arte contemporanea Palazzo Belmonte Riso, Palermo; “Passport#2”, Cantieri culturali della Zisa, Palermo. I lavori di Laboratorio Saccordi sono presenti infine in molte collezioni pubbliche e private come la Collezione “Farnesina giovani” del Ministero degli affari esteri di Roma, la Collezione permanente museo d’arte contemporanea Palazzo Belmonte Riso di Palermo, la Collezione museo d’arte contemporanea della GAM di Palermo e la Collezione Fondazione Pio Alferano e Virginia Ippolito.