Oltremercato, quello che non ti aspetti in piazza Palazzo di Città. Ogni quarto sabato del mese
Ad un primo, frettoloso sguardo, potrebbe sembrare ma non lo è. Le bancarelle e i gazebo che, ogni quarto sabato del mese tranne luglio e agosto, rallegrano a Torino piazza Palazzo di Città con i colori e la varietà dei prodotti esposti non sono quelle di un mercato qualunque ma di Oltrenercato.
Se non lo conoscete, ritagliatevi un po’ di tempo e andate a dare un’occhiata in pieno centro, davanti al Municipio (a pochi passi da via Garibaldi e da piazza Castello), per trovare quello che non vi aspettate: il prossimo appuntamento è il 28 aprile (le altre date dell’anno sono 26 maggio, 23 giugno, 22 settembre, 27 ottobre, 24 novembre, 22 dicembre), dal mattino alla sera (ore 9-19).
Un giro in questo mercatino di produttori biologici, cosmesi e cura della persona, libri e artigianato ecocompatibile riserva sempre delle sorprese: cose buone, cose belle, naturali, ecocompatibili, frutto di lavoro paziente e rispettoso dell’ambiente, di sapienza artigianale, di ricerca, di capacità di utilizzo e rielaborazione di materiali di recupero. Per la tavola, la casa, per se stessi. Da regalare e da regalarsi.
Elenchiamo in ordine sparso: salumi, pane, verdure, ceramiche, vino, miele, formaggi, frutta, marmellate, birra, libri, oggetti in legno, bijoux, prodotti tessili, nocciole, castagne, dolci e biscotti e molto altro, l’offerta cambia anche a seconda delle stagioni.
Una molteplicità di proposte sotto una medesima insegna – l’A.S.C.I. Piemonte – e un unico, fortissimo, spirito che fa la differenza. L’associazione contadina senza fini di lucro Solidarietà per la Campagna Italiana, promotrice convinta di questa e altre iniziative si propone infatti la difesa e rinascita del mondo rurale italiano attraverso progetti mirati e che, nel tempo, sono andati consolidandosi come, appunto, il mercatino di Torino, appuntamento fisso e tradizionale da ormai più di quindici anni.
“Le realtà che la compongono – recita la presentazione – sono di piccoli agricoltori, artigiani, ecc., che non vogliono avere carattere di impresa ma solo di mestiere, che hanno fatto una scelta di vita e professionale nel massimo rispetto dell’ambiente, delle tradizioni, bandendo l’impiego di prodotti chimici, di sintesi, manipolati geneticamente, dalla conduzione della propria attività”.
Dalla campagna alla città? Molto di più, si guarda al futuro e si va oltre. Oltremercato.
OLTREMERCATO, PHOTOGALLERY
DALLO STATUTO DELL’ASSOCIAZIONE
L’Associazione di Solidarietà per la Campagna Italiana nasce dall’amara constatazione della situazione di degrado ambientale, sociale e culturale in cui è stata trascinata la Campagna Italiana da più di mezzo secolo di incessante oltraggio in ossequio ad un’aberrante concezione di benessere e di progresso indotta dall’ideologia consumista. L’Associazione di Solidarietà per la Campagna Italiana nasce dalla volontà di recuperare il mondo rurale alla sua intrinseca consonanza con l’armonico divenire della natura per la piena realizzazione della nostra più autentica umanità.
L’urbanizzazione e l’industrializzazione indiscriminata hanno stravolto questo mondo, i suoi antichissimi e collaudati ritmi di vita, la sua civiltà, la sua dignità, le sue tradizioni, i suoi mestieri, il suo paesaggio, la sua fertilità, la sua salubrità, la sua arte, la sua economia, la sua identità.
Di fronte al processo di globalizzazione in atto e di costituzione del Mercato Mondiale Unico, l’ASCI, dando espressione alla coscienza morale dei suoi soci e nel rispetto degli usi e costumi tradizionali dei popoli, intende perseguire, attraverso il volontariato, senza scopo di lucro ed in spirito di solidarietà, il fine di difendere, ricostruire, promuovere e potenziare i valori, il lavoro, le caratteristiche peculiari e gli oggetti fisici dell’ambiente rurale italiano; i diritti e la dignità di questi nell’ambiente urbano; i rapporti di mutuo scambio d’opera; gli usi civici; le comunità agrarie; le frazioni; le servitù pubbliche e tutti i servizi (sanitari, scolastici, commerciali, di trasporto e quant’altro) necessari alla loro vita; il paesaggio, il suo assetto geologico anche nelle città e la destinazione agricola del territorio; l’uso rurale dei territori occupati impropriamente o abbandonati, nonché di tutti i territori definiti extraurbani dagli strumenti urbanistici e la loro difesa contro l’espansione urbana nel rispetto delle finalità di tutela della ruralità; i boschi, l’assetto idrogeologico, le sistemazioni agrarie, la fertilità dei campi, la qualità dietetica di alimenti e prodotti tipici e irripetibili derivanti da quell’ambiente, le case e gli annessi, le strade vicinali, i muri, i fossi le opere d’arte delle campagne, le chiese, i tabernacoli; inoltre: l’educazione, l’istruzione, la promozione dei mestieri e delle attività agricole a tutela dell’ambiente, in modo particolare quando non configurabili come “imprese” e quanto più rispondenti alle caratteristiche di
– conduzione familiare
– prevalente produzione per l’autoconsumo
– residenza sul fondo agricolo
– limitato ricorso alla motorizzazione
– elevato contenuto di manualità
– pratica del riuso e del riciclaggio
– adozione di tecniche appartenenti alla tradizione nelle colture, nell’allevamento, nella trasformazione, nel confezionamento; nel restauro e nella costruzione degli edifici e nella manutenzione dell’ambiente rurale
– vendita diretta presso l’azienda o ai mercati, al domicilio del consumatore, ai piccoli dettaglianti
– unità poderale basata sulla policoltura e la consociazione delle specie
– utilizzazione di varietà di piante e di razze animali locali o tipiche, con minimo ricorso ad approvvigionamento esterno per il mantenimento
– esclusione dell’utilizzo dei prodotti ottenuti per sintesi
– esclusione dell’utilizzo di piante o animali geneticamente modificati o manipolati
L’ASCI intende anche difendere, ricostruire e promuovere il lavoro per le “produzioni di costume”, espressione con la quale si intendono tutti i prodotti – di ogni ambito, sia rurale che urbano – il cui uso, per la sedimentazione nel tempo o per i significati che essi rivestono, rafforza l’identità delle comunità e della civiltà italiana, la quale a sua volta protegge, attraverso le consuetudini proprie della tradizione, le virtù domestiche e civiche tramandate da più generazioni e non soggette a mode effimere.
L’ASCI considera le attività oggetto di difesa e promozione da parte propria come essenziali alla conservazione, alla custodia ed all’evoluzione dei valori del mondo rurale italiano e della identità culturale del Paese e come garanzia di continuità nella produzione di alimenti tipici di alta qualità, ottenuti mediante tecniche consolidate nei secoli; considera il rischio di scomparsa di questi e la loro sostituzione con prodotti agro-industriali massificati come attentato alle culture locali, alla qualità dei loro riferimenti alimentari, alla salute umana ed al rispetto dei cicli naturali.